"Le
dieci morti di Tran-Silvana", Edizioni Il Foglio, 2011
Silvana,
ovvero dieci incarnazioni della fantasia più fervida di Giovanni Buzi.
Tran-Silvana, un personaggio che muore e risorge in avventure tese, oniriche,
costruite intorno a coltelli grondanti sangue, ammantate spesso della cupezza
di una violenza cieca e bestiale, graziate dall’allegria spensierata dei
lustrini e delle piume di struzzo. Sesso giocoso e perverso, mutazioni della
carne, trasformazioni infinite di una icona misteriosa e sgangherata, sanguinaria
e irriverente, vera personificazione della creatività di un grande autore.
Quello che state sfogliando è il canto del cigno, il testamento narrativo
di una personalità multiforme e variegata, l’ultimo libro di uno
scrittore davvero underground. Giovanni Buzi se n’è andato, ma
ha voluto lasciarci in regalo un ultimo, grande libro che, ben oltre l’orgia
splatter di sangue e sesso in cui sguazza felice e sorridente, si rivela un
autentico inno alla gioia e alla vita.
"Con
orrore e piacere, Giovanni Buzi invita a perdersi e ritrovarsi negli intricati
labirinti della mente e delle parole in metamorfosi. Parole che riescono a cristallizzare
suoni, odori, sapori, sensazioni. Che sanno diventare spine acuminate, sussurri
d’amore, veleno e carezze. Che sanno tramutarsi in alchimie d’amore
e di morte". (Gianfranco Nerozzi)
pubblicato
in italiano, francese, inglese con 65 tavole a colori
publié en italien,
français, anglais avec 65 tables en couleur
published in Italian, French
and English with 65 coloured plates
"Il
libro racchiude alcuni dei racconti più intensi e particolari dello scrittore
e il titolo già ci dice molto su quello che troveremo all’interno!
Indubbiamente la maestria di Buzi è ormai riconosciuta a chi è
solito seguire i suoi passi narrativi, ma anche chi si avvicina per la prima
volta a questo autore avrà modo di apprezzarne la prosa sciolta ed efficace,
la sensualità che prende forma attraverso le parole, il brivido che corre
lungo la schiena del lettore, pagina dopo pagina.
L’aspetto interessante di questo libro è però da ricercare
anche nelle numerose tavole inserite all’interno. Buzi è difatti
anche abilissimo pittore e in questo libro possiamo apprezzare alcune delle
sue realizzazioni più orrorifiche" (Andrea Franco).
"Leggere
i racconti di Giovanni Buzi significa perdersi. E a me piace leggere propio
per far questo, per smarrirmi in luoghi dove la ragione non abbia nessun potere,
dove la realtà (sempre più squallida della fantasia) non possa
mai annidarsi con le sue turpitudini fatte di malfattori che sorridono troppo,
di programmi televisivi a offrire cifre di comportamento o di telegiornali alla
ricerca del cadavere putrefatto o del massacro in diretta. Le vere barbarie
che, per fortuna, non hanno mai nemmeno sfiorato la scrittura di questo inquietante
scrittore. (Alda Teodorani)"
Silvana, ovvero dieci incarnazioni della fantasia più fervida di Giovanni Buzi. Tran-Silvana, un personaggio che muore e risorge in avventure tese, oniriche, costruite intorno a coltelli grondanti sangue, ammantate spesso della cupezza di una violenza cieca e bestiale, graziate dall’allegria spensierata dei lustrini e delle piume di struzzo. Sesso giocoso e perverso, mutazioni della carne, trasformazioni infinite di una icona misteriosa e sgangherata, sanguinaria e irriverente, vera personificazione della creatività di un grande autore. Quello che state sfogliando è il canto del cigno, il testamento narrativo di una personalità multiforme e variegata, l’ultimo libro di uno scrittore davvero underground. Giovanni Buzi se n’è andato, ma ha voluto lasciarci in regalo un ultimo, grande libro che, ben oltre l’orgia splatter di sangue e sesso in cui sguazza felice e sorridente, si rivela un autentico inno alla gioia e alla vita.
"Con orrore e piacere, Giovanni Buzi invita a perdersi e ritrovarsi negli intricati labirinti della mente e delle parole in metamorfosi. Parole che riescono a cristallizzare suoni, odori, sapori, sensazioni. Che sanno diventare spine acuminate, sussurri d’amore, veleno e carezze. Che sanno tramutarsi in alchimie d’amore e di morte". (Gianfranco Nerozzi)
"Il libro racchiude alcuni dei racconti più intensi e particolari dello scrittore e il titolo già ci dice molto su quello che troveremo all’interno! Indubbiamente la maestria di Buzi è ormai riconosciuta a chi è solito seguire i suoi passi narrativi, ma anche chi si avvicina per la prima volta a questo autore avrà modo di apprezzarne la prosa sciolta ed efficace, la sensualità che prende forma attraverso le parole, il brivido che corre lungo la schiena del lettore, pagina dopo pagina.
"Leggere i racconti di Giovanni Buzi significa perdersi. E a me piace leggere propio per far questo, per smarrirmi in luoghi dove la ragione non abbia nessun potere, dove la realtà (sempre più squallida della fantasia) non possa mai annidarsi con le sue turpitudini fatte di malfattori che sorridono troppo, di programmi televisivi a offrire cifre di comportamento o di telegiornali alla ricerca del cadavere putrefatto o del massacro in diretta. Le vere barbarie che, per fortuna, non hanno mai nemmeno sfiorato la scrittura di questo inquietante scrittore. (Alda Teodorani)"